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Ho sempre diritto a richiedere un risarcimento danni?

Approfondisci il nesso di causalità e la sua importanza nella richiesta di risarcimento danni e di indennizzo.

Non sempre subire un danno dà diritto a richiedere un risarcimento, perché serve una connessione chiara, diretta e provata tra il danno e l'evento che lo ha causato, altrimenti la richiesta potrebbe essere respinta. Il mondo legale è intriso di complessità, e la richiesta di risarcimento non fa eccezione, infatti non tutti i danni subiti sono risarcibili.
 
Per poter ottenere il risarcimento è necessario dimostrare che il danno subito sia stato provocato da un terzo che ha posto in atto una condotta perlomeno colpevole. 
Infatti, secondo il nostro Codice Civile, il danno può essere risarcito solo quando è stato riconosciuto e provato un comportamento illecito, di natura colposa o dolosa, che ha causato la lesione di un bene (danno evento), o una lesione fisica con effetti dannosi (danno conseguenza).
 

Tipologie di danni riconosciute.

 
Ci sono differenti tipi di danno per cui è possibile richiedere il risarcimento che soggiaciono a periodi di prescrizione differenti. In via generale possiamo affermare che la prescrizione per un danno di natura contrattuale, come nel caso di un infortunio lavoro, è di 10 anni, mentre per un danno di natura extra-contrattuale solitamente è di cinque anni dall’accaduto. Nel caso invece di incidenti stradali il risarcimento va richiesto entro due anni, a meno che non ne derivino responsabilità penali. Infatti nel diritto penale i tempi di prescrizione sono solitamente più lunghi.
 
Il danno non patrimoniale è una forma di danno che non riguarda direttamente il patrimonio di una persona, ma piuttosto il suo benessere psicofisico e la qualità della sua vita. Questo tipo di danno può derivare da varie situazioni, come ad esempio un incidente stradale, un errore medico o una violazione dei diritti umani. Il danno non patrimoniale può manifestarsi in diverse forme, tra cui il dolore fisico e psicologico, lo stress, l'ansia, la depressione, la perdita di autonomia e la diminuzione della qualità della vita.
 
I danni patrimoniali, al contrario, riguardano direttamente il patrimonio di una persona e possono includere perdite economiche, danni materiali, spese mediche e di riabilitazione, perdita di reddito e danni emergenti. In genere, i danni patrimoniali sono più facili da quantificare e valutare rispetto ai danni non patrimoniali, poiché possono essere espressi direttamente in termini monetari.
 
Quando una persona subisce un danno non patrimoniale, ha il diritto di ottenere un risarcimento per il danno subito. Il risarcimento per il danno non patrimoniale è finalizzato a compensare la vittima per il dolore e la sofferenza subiti, nonché per la perdita della qualità della vita.

Risarcimento e indennizzo sono sinonimi?

 
No, sebbene entrambi prevedano una liquidazione economica si tratta di due terminologie giuridiche differenti.
 
Secondo la legge italiana, il risarcimento è il compenso che viene corrisposto a una persona per il danno subito a causa di un evento dannoso o di un illecito commesso da un'altra persona. Il risarcimento può riguardare sia danni materiali che danni non materiali.
 
L'indennizzo, invece, è un compenso che viene corrisposto a una persona per compensare un pregiudizio subito, ma che non è necessariamente legato a un evento dannoso o a un illecito. Ad esempio, un'assicurazione può corrispondere un indennizzo a una persona in caso di perdita di un bene assicurato, anche se il danno non è stato causato da un'altra persona.
 
In sintesi, il risarcimento è legato a un danno causato da un'altra persona, mentre l'indennizzo è un compenso per un pregiudizio subito, che può non essere necessariamente causato da un'altra persona.
 
 Il risarcimento per il danno non patrimoniale viene determinato principalmente in base alla gravità del danno, all'età del danneggiato, alla durata e all'intensità della sofferenza e alle conseguenze sul benessere psicofisico della vittima.
 
Uno dei più importanti e conosciuti danni non patrimoniali è il danno biologico, che si configura quando vi è un danno alla salute e comprende lesioni fisiche, psicologiche o fisiologiche. A sua volta si suddivide in diverse categorie a seconda della gravità e della temporaneità della lesione. In caso di morte, prende il nome di danno tanatologico. 

Nel danno biologico, in particolare, si distinguono le macrolesioni, lesioni di grande rilievo che hanno un impatto significativo sulla salute e sul benessere della persona coinvolta, e le microlesioni, di entità minore.
 
La legge italiana fornisce criteri certi di risarcimento solo in caso di lesioni micropermanenti, lesioni personali permanenti che non superano i nove punti di invalidità. 
In caso di lesione macropermanente o danno tanatologico ad oggi non è presente una legge che sancisce il giusto risarcimento ma la giurisprudenza ha fornito tramite la Corte di Cassazioni delle linee guida, date dalla Tabella di Milano e di Roma, che il giudice deve seguire per la quantificazione del risarcimento.
 
 
 
Ci pensa AISS. 
Le leggi che disciplinano il risarcimento sono molteplici e molto articolate. Danno patrimoniale, non patrimoniale, danno esistenziale e  danno riflesso sono solo alcuni dei danni per cui è possibile richiedere un risarcimento. Il team di AISS ti aiuterà a valutare e calcolare tutte le voci di danno per formulare una richiesta di risarcimento completa e adeguata e ti fornirà anche i migliori avvocati, medici legali e ingegneri per seguire il tuo caso.
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